Con la nuova Manovra del governo Meloni, grazie alla cosiddetta “pace contributiva” si può anticipare il pensionamento fino a cinque anni.
Ecco quali sono i calcoli da fare e come capire se si si può usufruire della pace contributiva.
Sono in arrivo importanti novità con il 2024 per quanto riguarda le pensioni. Dal prossimo anno diverse categorie di lavoratori potrebbero infatti anticipare il pensionamento di cinque anni, grazie alla cosiddetta “pace contributiva”, che aveva visto la luce nel 2019, con il Decretone. In cosa consiste esattamente la pace contributiva? Non si tratta altro che di uno strumento per riempire i vuoti contributivi che si sono accumulati negli anni per via di fattori quali disoccupazione, permessi o interruzioni tra un lavoro e un altro.
La pace contributiva permette di recuperare fino a 5 anni, anche non consecutivi, di contributi. Cosa prevede in concreto la riforma del governo Meloni? È presto detto: se si vuole andare prima in pensione, bisogna pagare. La pace contributiva può essere chiesta non solo da chi è prossimo al pensionamento, ma anche da chi vuole aumentare il proprio montante contributivo per avere in futuro una pensione più alta. Questo strumento è fruibile soltanto per chi fa parte del sistema contributivo puro, quindi coloro i quali abbiano versati contributi dal primo gennaio del 1996 in poi.
Restano esclusi coloro che abbiano meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 o i contribuenti che ne abbiano versato almeno 18 anni al 31 dicembre del 1995.
Dalla pace contributiva vanno esclusi i periodi di contribuzione figurativa, quali disoccupazione, maternità e servizio militare.
La pace contributiva consiste quindi nel pagamento dei periodi di lavoro senza contributi. La cifra da versare si basa sul reddito imponibile nell’anno che precede la richiesta di accesso alla pace contributiva e si calcola applicando la percentuale relativa alla gestione che si vuole recuperare.7
Quindi:
Il calcolo del costo del riscatto va così effettuato: vanno applicate le aliquote sul reddito percepito nei 12 mesi che precedono la richiesta. Dopodiché, il risultato va moltiplicato per il totale degli anni che si vogliono riscattare, e che possono essere al massimo 5. Se il pensionamento non è immediato, il riscatto della pace contributiva può anche essere versato in 10 anni, ma se è necessario andare subito in pensione, la rateizzazione non è attuabile.
Il versamento della pace contributiva si può detrarre dalla tassazione lorda, per un totale di cinque quote annuali di uguale entità.
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