La strage è avvenuta nel pomeriggio di giovedì, 21 dicembre, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Praga.
Il killer – David Kozak, 24 anni – ha ucciso prima il padre, poi si è recato presso l’Università di Belle Arti in cui lui stesso studiava, in piazza Jana Palacha, sparando all’impazzata sui colleghi studenti e sui turisti che a quell’ora affollavano la piazza. Tra le vittime – 13 delle quali sono state identificate – non ci sarebbe nessun italiano.
Quattordici morti e 25 feriti: è il drammatico bilancio della strage compiuta nel pomeriggio di ieri – 21 dicembre – presso la facoltà di Belle Arti di Praga. Un giovane di 24 anni – David Kozak – ha impugnato un fucile e ha fatto irruzione nell’Università. La polizia ceca sta lavorando per scoprire il motivo dietro quella che è la più grave sparatoria di massa mai avvenuta nel Paese.
Tra le vittime, 13 delle quali sono già state identificate – c’è anche il padre del killer. Il 24enne autore della strage è stato freddato dalla polizia ceca mentre si trovava su un marciapiede nei pressi della facoltà. Alle ore 15 di giovedì, il 24enne ha fatto irruzione nell’edificio della Facoltà di Lettere dell’Università Carolina, vicino alla piazza Jan Palach, nel centro di Praga.
L’uomo armato ha aperto il fuoco nei corridoi e nelle aule dell’edificio, colpendo persone a caso, mentre studenti e docenti cercavano di ripararsi con i mobili a fargli da scudo, barricandosi dietro le porte.
I filmati drammatici condivisi sui social mostrano persone che penzolano dal cornicione esterno dell’Università, prima di saltare in un’altra ala del tetto, per cercare una via di fuga.
In un’intervista alla BBC, una turista americana ha riferito i drammatici istanti dell’attacco, mentre lei e la sua famiglia si trovavano in piazza Jan Palach durante l’attacco. “Una folla di persone stava attraversando la strada quando è stato colpito il primo colpo. Ho pensato che fosse qualcosa come un petardo o un ritorno di fiamma di un’auto finché non ho sentito il secondo sparo e la gente ha iniziato a correre”, ha raccontato la donna.
“Ho visto un proiettile colpire il terreno dall’altra parte della piazza a circa 9 metri di distanza, prima di infilarsi in un negozio. L’intera area era bloccata e dozzine di auto della polizia e ambulanze si dirigevano verso l’università.”
La polizia ceca ha affermato di avere informazioni, che non sono state ancora confermate, secondo cui l’attacco sarebbe stato ispirato da un incidente simile avvenuto in Russia, anche se non ha fornito ulteriori dettagli in merito.
Il 24 David Kozak sarebbe sospettato anche dell’omicidio di un giovane e di sua figlia di due mesi, trovati morti in un bosco alla periferia di Praga il 15 dicembre scorso.
Delle 25 persone rimaste ferite nella sparatoria, 10 versano in gravi condizioni. Il primo ministro ceco Petr Fiala ha affermato che il Paese è rimasto scioccato da questo “atto orrendo”. “È difficile trovare le parole per esprimere da un lato la condanna e dall’altro il dolore e la tristezza che tutta la nostra società prova in questi giorni che precedono il Natale” ha detto il premier che ha annunciato il lutto nazionale per domani, 23 dicembre.
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